Verso una Ricerca moderna: Il Futuro della Scienza è animal-free

In un recente articolo pubblicato sulla rivista BMJ, gli autori hanno evidenziato l’importanza di superare la sperimentazione animale nella ricerca preclinica, promuovendo metodi basati sulla biologia umana. Questo cambiamento è non solo possibile, ma anche urgente per migliorare la qualità della ricerca e garantire risultati più sicuri per i pazienti.

Nel Regno Unito, il governo ha manifestato l’intenzione di accelerare lo sviluppo di tecnologie che riducono l’uso degli animali nella ricerca scientifica. Il Partito Laburista ha inoltre promesso di collaborare con scienziati, industria e società civile per eliminare gradualmente i test sugli animali, a favore di approcci alternativi più avanzati.

Anche negli Stati Uniti si stanno compiendo passi significativi in questa direzione. Recentemente, è stato stabilito che gli scienziati non sono più obbligati a utilizzare animali nello sviluppo di farmaci. Inoltre, i National Institutes of Health (NIH) hanno lanciato un nuovo programma di finanziamento per accelerare lo sviluppo di approcci basati sulla biologia umana. Questi cambiamenti sono il risultato di decenni di ricerche che dimostrano come la sperimentazione animale spesso fallisca nel fornire risultati trasferibili all’uomo, ostacolando così il progresso medico.

La ricerca preclinica sugli animali, infatti, genera una vasta quantità di conoscenze sui meccanismi biologici degli animali, ma queste non sempre si traducono in trattamenti sicuri ed efficaci per gli esseri umani. Di conseguenza, gli sforzi della ricerca possono risultare vani, causando spreco di risorse e lasciando insoddisfatte le esigenze dei pazienti.

Al contrario, i metodi basati sulla biologia umana stanno dimostrando un potenziale straordinario. Questi includono la ricerca sul genoma umano, studi sul microbioma, l’uso di cellule e tessuti umani (come organi-su-chip e organoidi), la medicina di precisione, l’intelligenza artificiale, la modellizzazione al computer, e i “gemelli digitali”. Questi approcci evitano la necessità di estrapolare dati tra specie diverse, aumentando la probabilità di sviluppare terapie efficaci e sicure per l’uomo.

Ad esempio, la tecnologia “liver-on-a-chip” ha superato i test sugli animali nella rilevazione della tossicità epatica dei farmaci per l’uomo. Inoltre, le simulazioni al computer possono prevedere con maggiore precisione i rischi per gli esseri umani, offrendo un’alternativa più veloce e meno costosa rispetto ai tradizionali studi sugli animali.

Noi di OSA auspichiamo che l’Italia segua l’esempio degli Stati Uniti e del Regno Unito, adottando una visione più moderna e umana della ricerca scientifica. È tempo che anche il nostro paese riconosca i limiti della sperimentazione animale e promuova lo sviluppo e l’adozione di metodi che rispettino gli esseri viventi, garantendo al contempo risultati più affidabili e pertinenti per la salute umana.

Per rendere questa transizione una realtà, è fondamentale che il governo italiano si impegni attivamente a supportare e finanziare programmi di ricerca basati sulla biologia umana. Non solo sarebbe necessario stanziare nuovi fondi, ma soprattutto riassegnare quelli attualmente destinati a studi sugli animali verso metodi alternativi più promettenti e produttivi.

Il futuro della scienza è umano, e noi di OSA siamo determinati a promuovere questa visione, con la speranza che l’Italia possa guidare questa rivoluzione scientifica, adottando pratiche di ricerca più etiche, efficaci e responsabili, in linea con le tendenze internazionali e le esigenze della salute pubblica.

Bibliografia

Pound P, Ritskes-Hoitinga M. Will Labour help us transition away from pre-clinical animal research? BMJ 2024; 386 :q1600 doi:10.1136/bmj.q1600