Discussi i risultati di un sondaggio e delle interviste con i beneficiari di finanziamenti UE nei settori dell’Alzheimer, cancro al seno e alla prostata: emerge la necessità di promuovere la ricerca basata sulla biologia umana.
La ricerca biomedica sul morbo di Alzheimer, sul cancro al seno e alla prostata ha globalmente migliorato la nostra comprensione dei meccanismi eziopatologici alla base dell’insorgenza di queste malattie, spesso con l’obiettivo di identificare i fattori di rischio genetici e ambientali associati e di sviluppare nuovi farmaci. Tuttavia, la prevalenza di queste malattie e il tasso di fallimento nello sviluppo di farmaci rimangono elevati: in particolare il 97% dei candidati farmaci antitumorali e il 99% di quelli per l’Alzheimer che si sono rivelati utili negli studi preliminari (inclusi i test sugli animali), non ricevono poi l’approvazione per uso umano.
Essere in grado di monitorare retrospettivamente le principali scoperte scientifiche e l’impatto di tali sforzi di investimento è importante per riorientare le strategie di finanziamento se e quando necessario. L’UE ha sostenuto la ricerca su queste malattie attraverso i suoi programmi di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione. La Commissione europea (CE) ha già intrapreso diverse attività per monitorare l’impatto della ricerca biomedica sulla salute. Come ulteriore contributo, il Centro comune di ricerca (JRC) della CE ha lanciato nel 2020 un’indagine rivolta ai partecipanti precedenti e attuali a progetti di ricerca finanziati dall’UE nei settori dell’ Alzheimer, cancro al seno e prostata, con l’obiettivo di comprendere come la ricerca finanziata dall’UE ha contribuito all’innovazione scientifica e all’impatto sociale e in che modo la selezione dei modelli sperimentali può aver sostenuto i progressi compiuti. Un’analisi completa delle risposte al sondaggio, integrata con le informazioni ricavate dalle interviste, è stata recentemente pubblicata in un report. Ulteriori feedback sono stati raccolti anche attraverso interviste approfondite con partecipanti al sondaggio selezionati, rappresentativi dei diversi modelli preclinici utilizzati nei progetti finanziati dall’UE. Un’analisi completa delle risposte al sondaggio, integrata con le informazioni ricavate dalle interviste, è stata recentemente pubblicata in un rapporto di sintesi.
In questo articolo, pubblicato lo scorso Giugno sulla rivista scientifica Health Research Policy and Systems gli autori discutono i principali risultati di queste analisi e propongono una serie di azioni prioritarie da intraprendere per aiutare a tradurre l’innovazione medico-scientifica in effettivi benefici per salute, con un maggiore impatto sociale.
Emerge in particolare che la selezione del/degli approccio(i) metodologico(i) e del(i) modello(i) scientifico(i) per la ricerca gioca un ruolo critico. Le analisi retrospettive degli autori hanno esplorato questo aspetto e suggeriscono che i progetti che si sono concentrati sull’applicazione di approcci centrati sulla biologia umana, compreso lo sviluppo, l’implementazione e la standardizzazione di modelli in vitro complessi, come colture cellulari in 3D, organoidi, organi/tessuti su chip o modelli computazionali, nonché gli studi interventistici ed osservazionali su esseri umani, hanno un’alta probabilità di generare un impatto positivo futuro. Inoltre, l’uso di modelli animali e l’affidamento ai risultati da essi ricavati, sebbene ritenuto importante nella ricerca biomedica nei tre campi indagati, possono contribuire ai fallimenti della ricerca traslazionale, come suggerito da alcuni intervistati.
Le più importanti raccomandazioni degli autori in base ai risultati dello studio
Agli enti finanziatori:
- Dare priorità a proposte di ricerca incentrate su epidemiologia, prevenzione e previsione del rischio di malattia. Dovrebbero essere previsti ulteriori finanziamenti per continuare queste attività
- Dare priorità alle proposte di studio incentrate sul miglioramento o sull’implementazione di strategie o strumenti diagnostici o prognostici
- Favorire proposte di progetti incentrati sullo sviluppo, l’implementazione e la standardizzazione di modelli in vitro complessi o modelli in silico/computazionali
- Designare bandi e progetti di ricerca che incentivino l’applicazione di approcci/metodi innovativi integrati e multidisciplinari rilevanti per l’uomo, riducendo la dipendenza dall’uso di modelli animali
Agli enti finanziatori e agli istituti di ricerca clinica:
- Allocare più risorse su progetti di ricerca multidisciplinari incentrati su coorti umane e studi sulla popolazione
A enti finanziatori, enti di ricerca, biobanche:
- Sovvenzionare la creazione, un uso migliore e una condivisione trasparente delle biobanche di cellule e tessuti umani (ad esempio, come già fatto nel contesto delle malattie rare)
- Considerare la multidisciplinarietà e l’importante ruolo svolto dalla digitalizzazione per la creazione di coorti significative
Ai proponenti dei progetti, agli enti di ricerca, alle associazioni dei pazienti:
- Implementare strategie per informare meglio le associazioni di pazienti con Alzheimer e gli operatori sanitari sull’importanza di partecipare agli studi clinici
Bibliografia
Pistollato, F., Campia, I., Daskalopoulos, E.P. et al. Gauging innovation and health impact from biomedical research: survey results and interviews with recipients of EU-funding in the fields of Alzheimer’s disease, breast cancer and prostate cancer. Health Res Policy Sys 21, 66 (2023). https://doi.org/10.1186/s12961-023-00981-z