Superare la sperimentazione animale: la prospettiva degli studenti

Un recentissimo articolo pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Animals (gruppo MDPI) riporta un’indagine tra gli studenti di scienze della vita e di politiche pubbliche ci aiuta a comprendere alcuni degli ostacoli percepiti riguardo la sostituzione dei modelli animali con metodi alternativi.

La sperimentazione animale è da tempo argomento di dibattito pubblico e scientifico. Oltre alle ovvie questioni etiche legate al trattamento degli esseri senzienti come merci, esistono valide preoccupazioni scientifiche relative all’utilizzo degli animali per la ricerca sulla salute umana. I risultati degli studi preclinici sugli animali spesso non sono trasferibili alla fase clinica e quindi agli esseri umani.

Ci sono anche degli impatti emotivi sugli studenti e sui ricercatori che eseguono gli esperimenti. Tali impatti sono collegati ad esempio all’insegnamento agli studenti a vedere gli animali come oggetti, fino alla creazione di un peso psicologico, conseguenza dell’andare contro i propri ideali, imparando ad ignorare le proprie intuizioni morali. In altre parole, proteggere gli animali da laboratorio può servire a a sostenere i loro diritti, ma può anche beneficiare gli studenti e sostenere le i metodi innovativi senza animali. In pratica, tuttavia, ciò si è rivelato difficile.

La Direttiva 2010/63/EU incorpora i principi delle 3R di buona pratica sperimentale (sostituzione, riduzione e perfezionamento), con particolare attenzione alla sostituzione degli animali (replacement), che rappresenta lo scopo ultimo della Direttiva.

Nel 2016, il governo olandese ha annunciato il proprio impegno a eliminare gradualmente la sperimentazione animale entro il 2025 e ha creato il gruppo di lavoro “Transition to Animal-Free Innovation” per promuovere alternative alla sperimentazione animale. Tuttavia, nonostante le promesse e l’innovazione scientifica, il numero di animali utilizzati per gli esperimenti non è diminuito in modo significativo né nei Paesi Bassi né nell’UE. Finanziamenti inadeguati, requisiti normativi obsoleti e mancanza di condivisione dei dati sono alcuni degli ostacoli alla transizione verso una ricerca senza animali.

L’istruzione è spesso considerata fondamentale per promuovere questa transizione. Nel febbraio 2022, quattro università olandesi hanno organizzato la sfida “Replacing Animal Testing” (Sostituire la Sperimentazione Animale) come parte di un’iniziativa più ampia per promuovere la ricerca senza animali. Questo studio ha esplorato le opinioni dei 37 studenti partecipanti, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, sulla transizione verso le innovazioni senza animali e le loro motivazioni nel prendere parte alla sfida.

Quasi tutti gli studenti erano motivati a partecipare alla sfida a causa della mancanza di corsi riguardanti i nuovi approcci metodologici senza animali nei loro programmi di studio. La maggior parte dei partecipanti non aveva ricevuto alcuna formazione sui metodi alternativi ma a tutti gli studenti di scienze della vita era stata insegnata la sperimentazione animale e alcuni avevano persino eseguito esperimenti sugli animali come parte integrante del loro curriculum. Alcuni studenti sono stati motivati lla partecipazione alla sfida animati dal desiderio di conoscere tutti i metodi di ricerca disponibili (non solo i modelli animali), in modo da poter utilizzare il metodo migliore per un determinato esperimento. Gli studenti hanno affermato che sarebbe fondamentale acquisire familiarità con i nuovi approcci senza animali all’inizio della loro carriera accademica, per poterli poi sostenere in futuro. Gli studenti erano anche motivati a partecipare perché si preoccupavano degli animali e avevano fatto scelte di vita che riflettevano i loro valori, ad es. essere vegetariani.

Secondo gli studenti, le 3R forniscono un buon quadro dal punto di vista etico, tuttavia hanno notato che attualmente al replacement (sostituzione) non viene data la massima priorità rispetto al refinement (affinamento) e alla reduction (riduzione del numero di animali). Per lo più ritenevano che la sperimentazione animale potesse rimanere una parte necessaria della ricerca scientifica in futuro, ma che non dovesse costituire il gold standard. Ciò significa che il numero di esperimenti su animali dovrebbe diminuire drasticamente o tendere a zero, selezionando il metodo migliore per ragioni scientifiche. Secondo gli studenti, sfidare la “norma” della sperimentazione animale implicherebbe includere gli studi basati sulla biologia umana nelle fasi precliniche. Ciò potrebbe aiutare ad individuare meglio le priorità della ricerca, e utilizzare gli animali solo come ultima risorsa.

Gli studenti generalmente credono che ci siano ragioni etiche e scientifiche per sostenere il superamento della sperimentazione animale. Un partecipante ha sottolineato che i modelli in vitro che dovrebbero sostituire gli animali spesso contengono ingredienti di origine animale. Ad esempio i terreni di coltura possono contenere siero fetale bovino o sostanze ricavate dai tumori dei topi (per approfondire questo argomento vedere QUI). È necessaria una maggiore consapevolezza per informare gli studenti e la società sui nuovi approcci metodologici senza animali per sostenere alternative che siano effettivamente prive di animali.

Interrogati sulle istituzioni e sulle politiche pubbliche, gli studenti hanno riconosciuto che, nonostante il progresso tecnologico ed etico, i requisiti normativi rappresentano ancora una barriera fondamentale. I cambiamenti tecnologici spesso progrediscono più velocemente della legislazione e le autorità di regolamentazione continuano a richiedere la sperimentazione sugli animali anche quando esistono e vengono utilizzate alternative.

Secondo gli autori, i governi hanno due ruoli chiave da svolgere in questo contesto. In primo luogo, possono contribuire a rendere più semplice il processo di validazione dei metodi senza animali. Poiché questi metodi non sono ampiamente accettati, non vengono utilizzati e pertanto la loro convalida è difficile.

I governi possono svolgere un ruolo chiave nel rompere questo ciclo. Esiste anche una cultura istituzionale nella comunità scientifica che si affida eccessivamente ai metodi tradizionali basati sugli animali e non è disposta a cambiare. In questo ambiente, i ricercatori si sentono obbligati a utilizzare i dati sugli animali (soprattutto nelle fasi iniziali della carriera) per poter pubblicare le proprie ricerche e i progressi nella loro professione.

In secondo luogo, i governi possono svolgere un ruolo chiave nella collaborazione a livello internazionale per sostenere l’innovazione nella transizione verso una ricerca senza sperimentazione animale. Alcuni studenti ritengono che il loro governo dovrebbe assumere una posizione più forte e vietare la sperimentazione sugli animali. Tuttavia, altri hanno notato che ciò potrebbe indurre i ricercatori a trasferirsi in paesi che ancora lo consentono. Gli studenti generalmente concordano sul fatto che la validazione di modelli senza animali rappresenti un percorso migliore verso l’accettazione da parte degli organismi scientifici e di regolamentazione.

Questo studio evidenzia e sottolinea l’importanza della legislazione e degli accordi istituzionali, e la necessità che questi cambino, per sostenere la transizione verso una ricerca senza animali. Anche i corsi educativi e la rivisitazione dei progetti di ricerca, che dovrebbero utilizzare gli animali solo come ultima risorsa, aiuteranno il cambiamento di direzione.

Andreoli L, Vlasblom R, Drost R, Meijboom FLB, Salvatori D. Challenging Future Generations: A Qualitative Study of Students’ Attitudes toward the Transition to Animal-Free Innovations in Education and Research. Animals. 2023; 13(3):394. https://doi.org/10.3390/ani13030394