La Commissione Europea (CE) ha dato ieri risposta all’iniziativa dei cittadini europei (ICE) “Salva i cosmetici cruelty-free – Impegnati per un’Europa senza sperimentazione sugli animali”.
La risposta originale può essere visionata a questo link: Commission acts to accelerate phasing out of animal testing mentre QUI si può trovare la traduzione in italiano del comunicato stampa diffuso da ECEAE (the European Coalition to End Animal Experiments), di cui OSA è membro.
Punto saliente della risposta è che sebbene la CE continuerà a sostenere con forza lo sviluppo di approcci alternativi con finanziamenti adeguati, NON condivide l’opinione dei cittadini europei secondo cui è necessaria una proposta legislativa per raggiungere l’obiettivo di eliminare gradualmente l’uso degli animali nella ricerca, nella formazione e nell’istruzione.
Indubbiamente la CE ha proposto delle soluzioni sensate e condivisibili da chiunque, come la tracciatura di una tabella di marcia per identificare le azioni da implementare a breve, medio e lungo termine ai fini del superamento dei test su animali, incrementare i fondi destinati ai metodi alternativi ed aumentare la proposta formativa.
Tuttavia noi di OSA riteniamo che le soluzioni proposte, seppure condivise, siano insufficienti in mancanza di un adeguato supporto legislativo: senza proposte normative che vietino i test su animali laddove vi siano validi metodi alternativi il rischio è quello di rallentare e rendere difficile un passaggio necessario ed urgente.
Nonostante l’introduzione di un divieto dell’UE sulla sperimentazione animale per gli ingredienti cosmetici nel 2009, i test sugli animali per le sostanze chimiche manipolate da chi opera nel settore cosmetico o che possono essere rilasciate nell’ambiente sono infatti ancora richiesti dal regolamento REACH (Registrazione, Valutazione, Autorizzazione e Restrizione delle sostanze Chimiche) dell’UE.
Gli animali continueranno quindi ad essere utilizzati per i test sui cosmetici nonostante le insistenti voci dei cittadini dell’UE, e nonostante l’esistenza di validi metodi alternativi. Inoltre manca un impegno per un piano generale che elimini completamente l’uso degli animali nella scienza
Ci saremmo aspettati una risposta più “audace” e meno conservazionista anche alla luce della recente adozione del FDA Modernization Act 2.0, che negli USA ha cancellato l’obbligo di eseguire test su animali per i farmaci in fase di sviluppo, incoraggiando così gli scienziati ad utilizzare maggiormente i nuovi approcci metodologici (o NAMs) ed i metodi alternativi e innovativi nelle strategie di sviluppo dei farmaci.
Ci chiediamo perché non adottare anche in EU un’ innovazione simile, per supportare concretamente il superamento graduale della sperimentazione animale e l’adozione dei metodi alternativi.
Esiste un’opportunità di cambiamento a livello scientifico, etico ed economico, per consentire una ricerca innovativa, più umana e rilevante, che protegga meglio gli esseri umani, gli animali e l’ambiente. Per rispettare pienamente il processo democratico, abbiamo bisogno di azioni più ambiziose.