Un nuovo articolo guidato dalla dottoressa Catharine Krebs del Physicians Committee for Responsible Medicine discute i modi in cui le parti interessate nella ricerca biomedica possono contribuire a mitigare il bias dei metodi animali, ovvero il pregiudizio nella ricerca che favorisce la sperimentazione animale rispetto ad altre metodologie che non ne fanno uso.
Le enormi pressioni a cui sono sottoposti i ricercatori per pubblicare il loro lavoro possono portare questi ricercatori a cedere a richieste o aspettative ingiustificate, come la richiesta di aggiungere esperimenti sugli animali a studi che altrimenti non ne farebbero uso. Queste richieste possono derivare da un pregiudizio, o bias inconscio, caratterizzato da preferenze infondate per i metodi di ricerca basati su modelli “in vivo” (animali) o semplicemente da una mancanza di consapevolezza dei vantaggi dei metodi di ricerca di ultima generazione senza animali rispetto agli esperimenti sugli animali.
Questo fenomeno, chiamato “bias dei metodi animali”, rappresenta una barriera significativa per i ricercatori che si occupano di nuovi approcci metodologici senza animali e quindi ostacola la scienza etica ed efficace. La dottoressa Krebs guida la Coalition to Illuminate and Address Animal Methods Bias (COLAAB), una collaborazione internazionale e intersettoriale di ricercatori e sostenitori mirata a affrontare questo importante problema.
Il primo passo per affrontare il bias dei metodi animali è raccogliere prove per presentare un caso convincente ai decisori. La COLAAB sta lavorando per identificare la prevalenza di queste richieste ingiustificate di esperimenti sugli animali, nonché per determinare se l’uso di metodi basati su animali o senza animali sia correlato alla rilevanza delle riviste scientifiche o a diverse aree di ricerca, come neuroscienze o cancro. La dottoressa Krebs e la COLAAB anche esplorando se gli episodi di bias dei metodi animali si verifichino al di fuori del contesto della pubblicazione scientifica, in altre aree in cui la ricerca viene valutata, come la revisione delle domande di sovvenzione di progetti o quando vengono prese decisioni su assunzioni e permanenze professionali.
I ricercatori che utilizzano approcci biomedici senza animali possono fare la loro parte per prevenire gli episodi di bias dei metodi animali. La “Guida per gli Autori per Affrontare il Bias dei Metodi Animali nella Pubblicazione” della COLAAB può essere utilizzata dai ricercatori per garantire una valutazione equa del loro lavoro e per prevenire esperimenti inutili sugli animali su richiesta dei revisori e degli editori.
Anche gli editori di riviste scientifiche devono svolgere un ruolo importante. Le riviste che richiedono studi che includano esperimenti sugli animali dovrebbero rimuovere questa disposizione obsoleta. L’apertura dei rapporti di revisione può aiutare a mantenere i revisori responsabili e consentire una raccolta di prove più completa. L’implementazione di corsi di formazione sulla mitigazione del bias può garantire che i revisori siano in grado di identificare ed evitare i propri potenziali bias. Infine, le linee guida per i revisori e gli standard di rendicontazione sperimentale possono aiutare a promuovere una scienza più rigorosa.
In definitiva, la COLAAB mira a sensibilizzare sul bias dei metodi animali in modo che le parti indipendenti interessate alla ricerca biomedica, in particolare editori e finanziatori, conducano le proprie indagini e implementino le proprie soluzioni. La COOLAB è sulla buona strada verso questo obiettivo, in particolare dopo aver vinto il Lush Prize, un prestigioso premio internazionale nella scienza senza animali.
Bibliografia
Kavanagh O, Krebs CE. Mitigating animal methods bias to reduce animal use and improve biomedical translation. Science Progress. 2024;107(2). doi:10.1177/00368504241253693
Krebs CE, Herrmann K. Confronting the bias towards animal experimentation (animal methods bias). Frontiers in Drug Discovery. 2024;4. doi:10.3389/fddsv.2024.1347798.