Siamo umani e non ratti, e questo è evidente anche a livello cellulare.
I modelli per la ricerca nel campo delle neuroscienze sono spesso basati su colture cellulari primarie di roditori. Ovvero i roditori, solitamente ratti, vengono sacrificati per prelevarne i neuroni, con lo scopo di studiare in vitro il cervello umano.
Questi modelli però non riescono a riprodurre le caratteristiche cellulari ed i segnali molecolari specifici del cervello umano. Un gruppo di ricercatori ha fatto uno studio per verificare se le colture neuronali derivate da cellule staminali umane pluripotenti indotte (IPS) presentassero vantaggi essenziali rispetto alle colture primarie di roditori. Utilizzando particolari tecniche biomolecolari, gli autori hanno monitorato l’attività neuronale spontanea nelle colture derivate da IPS umane, nelle colture primarie umane e nelle colture primarie di ratto e hanno confrontato il loro comportamento dinamico e funzionale man mano che maturavano. E’ emerso che le colture derivate da IPS erano cambiate progressivamente durante lo sviluppo, esibendo modelli di attività e tratti funzionali gradualmente più complessi. Al contrario, le colture primarie di ratto erano bloccate nello stesso stato dinamico dall’inizio dell’attività. Le colture primarie umane hanno mostrato di possedere caratteristiche intermedie tra le colture derivate da IPS e quelle primarie di ratto, sebbene predominassero i tratti delle prime. Questo studio dimostra che le colture derivate da IPS umane sono dei modelli eccellenti per studiare lo sviluppo neurale, e quindi per il monitoraggio delle alterazioni causate da danni o neurodegenerazione.
Estévez-Priego E, Moreno-Fina M, Monni E, Kokaia Z, Soriano J, Tornero D. Long-term calcium imaging reveals functional development in hiPSC-derived cultures comparable to human but not rat primary cultures. Stem Cell Reports. 2023 Jan 10;18(1):205-219. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36563684/