Le malattie della pelle rappresentano la quarta causa di morbilità non mortale nel mondo e affliggono circa un terzo della popolazione mondiale. Proprio per questa ragione la ricerca di farmaci per uso topico è in continuo sviluppo. Per quanto concerne la ricerca su modelli non animali, negli ultimi anni sono stati utilizzati sistemi costituiti da epidermide ricostruita, che erano tuttavia mancanti dell’importantissima barriera dermo-epiteliale oppure sistemi in cui lo strato dermico era presente, ma costituito da collagene di derivazione animale in cui vengono poi inseriti i fibroblasti; il risultato finale comporta la contrazione dello strato che poi si distacca e nel complesso il modello offre scarsa capacità di simulazione delle proprietà meccaniche e di assorbimento cutanee in vivo. Altri ostacoli al raggiungimento di una condizione sperimentale quando più possibile aderente alla realtà, sono dati dalla qualità dei materiali ordinati per la ricostituzione dell’epidermide (spesso provenienti da molto lontano) e soprattutto dagli stessi protocolli che essendo più spesso secretati, rendono l’attività di ricerca più costosa e più lunga.
Si è dunque deciso di procedere alla realizzazione di un modello di risorsa fruibile da tutti, in cui oltre all’epidermide, fosse presente una matrice extracellulare di origine non animale volata a ricreare il derma. Per provare l’efficacia del modello il medesimo è stato comparato con quello costituiti dalla sola epidermide già in uso e di precedente validazione, entrambi sottoposti a test di irritazione per verificare la risposta della barriera cutanea. Sono stati condotti test di irritazione cutanea seguendo quanto previsto dalle linee guida OCSE e valutando la risposta mediante il test del MTT. Il test MTT consente di verificare la vitalità delle cellule attraverso la valutazione dell’attività mitocondriale residua, mediante valutazione colorimetrica (ovvero si valuta la capacità degli enzimi mitocondriali di elaborare una data sostanza chimica nota, con conseguente colorazione blu/violacea). Per meglio caratterizzare l’attività di barriera, i modelli sono stati sottoposti al test della resistenza transepiteliale. Sono stati fatti inoltre degli studi comparativi tra i diversi modelli per quanto concerne la permeazione delle sostanze. Il risultato ha evidenziato che il modello FTSm (full-thickness skin model) modello di cute a tutto spessore è in grado di riproporre caratteristiche strutturali e di barriera analoghe alla pelle umana. Pertanto se è pur vero che il modello RHEms (reconstructed human epidermis models) già validato e di uso comune, è risultato nel complesso più performante nei diversi test, è altrettanto vero che il modello FTSm ha dimostrato di possedere delle proprietà inerenti la barriera cutanea, che non ritroviamo in nessun altro modello commerciale attualmente in uso. Dunque con le ulteriori messe a punto del caso, il modello potrebbe diventare fondamentale per avere risposte sulla tossicità cutanea molto più complete e verosimili.
Fonte:
Zoio P, Lopes-Ventura S, Marto J, Oliva A. Open-source human skin model with an in vivo-like barrier for drug testing. ALTEX – Alternatives to animal experimentation 2022. doi: 10.14573/altex.2111182.